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Permessi comunali: facciamo chiarezza sulle novità

26 Settembre, 2017
raffaela

Diverse sono le novità introdotte nell’ultimo anno in tema di titoli abilitativi per i lavori di ristrutturazione edile. Superate le incertezze iniziali, non si può più essere impreparati. Seppure l’intento delle riforme che si sono susseguite negli ultimi anni sia quello di semplificare, i cambiamenti finiscono infatti per creare qualche incertezza.

Ampliamento dei lavori che non richiedono alcun titolo abilitativo

La novità principale è che molti lavori non necessitano più di alcun permesso. Con il decreto legislativo SCIA2, infatti, vengono ampliate le categorie di lavori fattibili in "edilizia libera". La SCIA2 abolisce inoltre la CIL (Comunicazione di Inizio Lavori) e la Super-DIA (DIA alternativa) e gli interventi per cui era prevista tale comunicazione al Comune oggi sono considerati liberi.

Il decreto legge Madia

Il decreto legge Madia (n. 222 del 2016) elenca le misure volte alla semplificazione delle pratiche edilizie, al fine di eliminare i dubbi sulle regole da seguire per avviare un lavoro. Indica inoltre quali sono le attività edilizie che prima erano soggette a comunicazione e che ora diventano libere.

I casi che possono presentarsi sono raggruppati in tre categorie:

- Interventi che richiedono presentazione SCIA: manutenzione straordinaria e  ristrutturazione riguardanti le parti strutturali dell'edificio

- Interventi che richiedono presentazione CILA: manutenzione straordinaria leggera, restauro e risanamento conservativo leggero

- Interventi che non richiedono alcun permesso e rientrano quindi in edilizia libera: manutenzione ordinaria, ristrutturazione edilizia semplice o leggera, installazione di pompe di calore, eliminazione delle barriere architettoniche, installazione di pannelli solari e fotovoltaici

Le nuove costruzioni o le modifiche alla volumetria dell’edificio sono invece lavori più importanti, per i quali è in vigore il Permesso di costruire oppure la Scia alternativa al permesso di costruire, titoli che richiedono un periodo di approvazione.

La burocrazia italiana con questa riforma snellisce le pratiche per molte opere edili. Dal 30 giugno 2017 i moduli sono stati unificati e semplificati, e sono disponibili presso ogni comune che ha inoltre l’obbligo di offrire consulenza gratuita ai tecnici incaricati di presentare progetti, al fine di attuare le procedure nel modo corretto. La presentazione della domanda è sufficiente per l’avvio dei lavori, e non si devono presentare documenti aggiuntivi se questi sono già in possesso dell’ente amministrativo.

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