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Bonus 110% e burocrazia: una sfida per artigiani e piccole imprese?

29 Luglio, 2020
raffaela

L’attesa per il super bonus al 110% che è diventato legge in Italia è alle stelle. Ma come utilizzare il bonus? Quali sono gli adempimenti da gestire per dare avvio ed eseguire i lavori? Se sei un professionista o una piccola impresa occorre che tu prenda atto dell'iter da seguire, per non trovarti impreparato.

Bonus 110% e burocrazia: una sfida per artigiani e piccole imprese?

Depositi in Comune e pratiche urbanistiche, attestati e asseverazioni, documenti del produttore sull’efficienza dei singoli componenti impiegati, necessari per essere in regola. E ancora: comunicazioni da inviare all’Enea, per non perdere le detrazioni, senza contare la necessità di stipulare assicurazioni sui lavori e soprattutto a tutela della responsabilità del professionista, per non correre rischi. Sono alcuni fra gli adempimenti del nuovo superbonus 110%, contenuti in 12 articoli e nove allegati destinati a un pubblico esperto e dove vengono snocciolate formule su come calcolare materiali performanti, soluzioni impiantistiche e valori di trasmittanza termica. Piuttosto complicato rispetto allo sconto del 50% sulle ristrutturazioni semplici, per le quali gli unici passaggi da tenere a mente sono l’esecuzione dei pagamenti tramite bonifici parlanti e la conservazione delle fatture.

La gimcana di un iter complesso: primo passo, in Comune

L’iter burocratico è contenuto nell’articolo 6. Primo step in Comune: dove va depositata, in doppia copia, la "relazione tecnica di progetto" per attestare che l'intervento risponda alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici, contestualmente alla dichiarazione di inizio dei lavori. E dove deve essere fornita apposita dichiarazione per garantire (attraverso "l'asseverazione" di un tecnico abilitato) che l'intervento risponde a tutti i requisiti previsti dal decreto e dai suoi allegati. In particolare, va certificato che l’edificio risponda a tutte le caratteristiche definite dalla legge e che non sia oggetto di abusi (quantomeno non sanati). Responsabilità in carico al professionista.

Secondo passo: i requisiti energetici.

Su questo fronte, il decreto prevede la necessità di dotarsi di un attestato di prestazione energetica. Ma non basta: nei condomini, occorre anche acquisire ove previsto, la certificazione del fornitore delle valvole termostatiche a bassa inerzia termica.

Terzo step: il pagamento dei lavori
Come per tutti i bonus il bonifico deve essere "parlante", riportando numero e data della fattura, causale del versamento, oltre ai codici fiscali del beneficiario della detrazione e del pagamento. Il professionista che si interfaccia con il cliente deve dunque assisterlo, ricordandogli la questione. Non solo. Al committente va anche specificato che in caso di interventi su parti comuni degli edifici va conservata la copia della delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese. 
Anche se è a carico del consumatore finale, tocca infine al professionista o all’impresa anche aiutare il beneficiario dei lavori nell’invio della pratica all'Enea di quello che si è fatto in un massimo di 90 giorni attraverso il portale messo a disposizione dall'ente. Contestualmente, infatti, all'Enea va trasmessa l'asseverazione tecnica del rispetto dei requisiti previsti dal decreto oltre alla dichiarazione della congruità delle spese sostenute rispetto agli interventi agevolati.

Quarto step: le assicurazioni
Il superbonus 110% porterà più lavoro per i professionisti abilitati, poiché senza asseverazioni non sarà possibile ottenerlo, ma anche nuove responsabilità. I tecnici coinvolti nelle asseverazioni dovranno stipulare (lo prescrive lo stesso decreto, non è opzionale) in particolare, una polizza di assicurazione della responsabilità civile, con massimale adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi oggetto delle attestazioni o asseverazioni non inferiore a 500 mila euro. La polizza è necessaria per il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall'attività prestata dal professionista. Non basta. Occorre tenere anche conto che in caso di falsa dichiarazione il rischio è una multa fino 15 mila euro.

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