Copre una distanza di ben 55 chilometri, in parte trasformandosi in tunnel sottomarino, quello che è ufficialmente il ponte marino più lungo al mondo, recentemente inaugurato in Cina. Un’enorme infrastruttura realizzata sul delta del Fiume delle Perle ideata per avere un collegamento diretto tra Hong Kong, Zhuhai e Macao, tre importanti città del paese asiatico. Una tratta molto trafficata: tra camion, autobus e automobili i veicoli che percorreranno il ponte sono 29 mila al giorno, ma non sono previsti mezzi pubblici o reti di trasporto ferroviario. L’apertura ufficiale con il passaggio dei primi veicoli ha avuto luogo il 24 ottobre 2018.
La spesa complessiva per la realizzazione di questo ponte da record è di quasi 18 miliardi di euro. Se questo non rende la portata dell’intervento basta pensare che l’acciaio utilizzato ammonta a ben 400.000 tonnellate e che il ponte raggiunge in alcuni punti l’altezza di 460 metri. Stando alle affermazioni delle autorità questo ponte è un’opera miliare dal punto di vista ingegneristico, concepito per resistere a sollecitazioni di impatto notevole come terremoti di magnitudo 8, uragani di forte intensità e alla possibilità di collisione tra meganavi che attraversano il delta.
I lavori di costruzione del ponte, avviati nel 2009, sono durati due anni più del previsto ma considerando l’importante variazione apportata in corso d’opera il ritardo è giustificato. Una considerevole parte del ponte è subacquea, ma nel progetto iniziale ciò non era previsto. Trattandosi di un corso d’acqua molto trafficato da traghetti con passeggeri e gigantesche imbarcazioni che trasportano merci non poteva non essere lasciato loro un passaggio adeguato. È stato dunque realizzato un tunnel sommerso della lunghezza di 6,7 km. La costruzione del tunnel ha richiesto un impegno enorme, a partire dal trasporto dei singoli elementi utilizzati che avevano peso e dimensioni enormi.
La velocità massima consentita sul ponte è di 100 km/h. Ma c’è un’altra cosa che può sorprendere: quando si attraversa il ponte lungo le sezioni continentali si guida a destra, quando lo si attraversa su quelle di Hong Kong e Macao invece si passa a sinistra. Si rispettando dunque gli stili di guida del luogo.
Un’altra curiosa limitazione pare riguardi proprio l’accesso al ponte per chi viene da Hong Kong: dovranno dotarsi di permessi speciali e se desiderano usufruire del ponte a lungo termine dovranno pagare le tasse anche in Cina o fare delle donazioni destinate ad una provincia cinese.
Sul ponte sono state installate delle particolari telecamere che monitorano l’attenzione alla guida degli autisti. Se si sbadiglia più di 3 volte nell’arco di 20 secondi infatti questi viene prontamente segnalato alle autorità competenti.
Una costruzione di questo tipo non può che creare intorno a sé molto dibattito. Qualcuno punta già il dito su un’esecuzione imperfetta dei lavori, suscitando preoccupazioni per la stabilità strutturale di alcune componenti dell’opera. Le polemiche interessano anche la questione ambientale, poiché un intervento di questa portata potrebbe minacciare l’equilibrio della fauna acquatica locale costituita da delfini bianchi.
C’è anche chi tra le autorità hongkonghesi trova la costruzione di questo ponte una mossa esclusivamente politica, poiché i collegamenti di altro genere in questa area funzionavano adeguatamente.