Una volta aperta la partita IVA, si ha davanti una lunga serie di adempimenti da rispettare, tra i quali figurano scadenze, tasse e tributi di varia natura. A seconda della categoria di appartenenza, poi, ci sono delle differenze in ambito fiscale e previdenziale.
Affidarsi all’aiuto di un commercialista o di un CAF è l’unico modo per cavarsela al meglio nell’intricato mondo della burocrazia italiana. Nonostante questo, è importante avere tutto chiaro, anche perché nell’ultimo anno sono state introdotte diverse novità per i lavoratori con partita IVA.
Tra le novità, la scadenza trimestrale per l’invio delle fatture all’Agenzia delle Entrate (in sostituzione dello spesometro), ovvero la trasmissione telematica dei dati delle fatture emesse e ricevute. La scadenza è fissata entro la fine del secondo mese successivo a ogni trimestre (quella con scadenza 31 agosto è prorogata al 16 settembre).
Con scadenza annuale ed esclusivamente per via telematica e tramite intermediari abilitati, i titolari di Partita IVA devono dichiarare inoltre tutti i redditi prodotti nell’anno, attraverso la presentazione del Modello UNICO, con il quale hanno diritto alla compensazione dei crediti.
Se hai un’impresa individuale (artigiani)
Se la tua attività è di tipo artigianale (idraulico, falegname, imbianchino, fabbro, muratore, elettricista) o commerciale sei tenuto a iscriverti al Registro delle imprese, presso la Camera di commercio di competenza per il tuo territorio.
Per avere una copertura previdenziale e per il versamento dei contributi sei inoltre tenuto ad iscriverti all’Inps nella Gestione artigiani. Nel caso tu abbia assunto lavoratori dipendenti o parasubordinati, sei inoltre obbligato a versare l’assicurazione INAIL.
Altri adempimenti cui sei soggetto sono il pagamento dell’IRPEF, dell’IRAP (non prevista per autonoma organizzazione), e, infine, l’obbligo di registrare e tenere scritture contabili e libro cespiti. In fattura dovrai sempre aggiungere all’imponibile l’IVA al 22%.
Se sei un lavoratore autonomo (professionisti)
La situazione cambia per quanto riguarda gli adempimenti se invece sei un professionista iscritto ad un Albo o un Ordine (es. geometra, architetto, ingegnere) o non iscitto (es. fotografo, interior designer). Il lavoratore autonomo è infatti esonerato dall’iscrizione al Registro delle imprese della camera di commercio in quanto l’attività è di tipo professionale e personale.
Per quanto riguarda copertura previdenziale e versamento dei contributi, in quanto lavoratore autonomo sei obbligato a iscriverti alla cassa previdenziale di riferimento se fai parte di un ordine professionale (es. Inarcassa per gli architetti, CIPAG per geometri).
Se invece la tua professione non ha un ordine, dovrai versare i contributi alla Gestione separata dell’INPS. In fattura dovrai sempre considerare un contributo integrativo per la Cassa di appartenenza, l’IVA (22%) e la ritenuta d’acconto (20%).
Per entrambe le categorie, purché sotto determinate soglie di reddito, si applica il regime forfettario che comporta numerosi vantaggi tra i quali l’esonero da scritture contabili, adempimenti IVA, IRAP e ritenuta d’acconto.