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Icone di design: il vaso Savoy di Alvar Aalto

22 Ottobre, 2018
raffaela

Prendendo ispirazione dai laghi della sua Finlandia natìa, l'architetto e designer Alvar Aalto, insieme a sua moglie Aino, ha creato nel 1936 uno dei primi complementi del design organico: il vaso "Savoy" o "Savoy Vase". Un pezzo dinamico e sensuale, che continua ad essere un oggetto di culto dopo oltre 80 anni. Il vaso è prodotto ancora oggi dall'azienda Karhula-Iittala, che si occupa di tutti i modelli che formano la collezione. Oggi vogliamo parlare di questo complemento dal design senza tempo, un vaso basic in stile scandinavo e moderno.

Icone di design: il vaso Savoy di Alvar Aalto

Storia di un vaso rivoluzionario

Nel 1936 la coppia Aalto si presentò al concorso indetto dalla vetreria finlandese Karhula-Iittala, che cercava modelli originali da proporre all'Esposizione Internazionale di Parigi. Il loro progetto vinse su tutti i complementi d'arredo proposti all'epoca. Grazie a questo premio, i complementi vennero esposti nel padiglione finlandese durante l'expo e si fecero conoscere al pubblico. Lo stesso anno, il ristorante Savoy di Helsinki comprò i vasi per decorare i tavoli, trasformandoli in un'icona e battezzandoli con il suo nome. La forma organica ispirata alla natura, la base curva minimal, le linee pure e il design semplice erano una vera rivoluzione negli anni 30. Alvar Aalto è uno degli architetti più importanti del XX secolo. Dette al razionalismo puro di edifici e oggetti un calore che li ha resi unici. Aino Aalto è stata una delle prime architette finlandesi. Lavorò con suo marito Alvar fino alla sua morte del 1949. Il lavoro di designer di Aino è conosciuto soprattutto per progetti su piccola scala. Questo vaso di vetro traslucido con forme ondulate è uno dei complementi più rappresentativi che ricordano questa coppia di maestri del design scandinavo.

Produzione artigianale

I bozzetti originali di Aina e Aalvar Aalto furono modificati leggermente a causa dei limiti tecnici dell'epoca per la realizzazione di alcune curve. In origine il vaso di cristallo era realizzato grazie a uno stampo in legno. Una volta che il vetro si era indurito, lo stampo veniva bruciato lentamente per liberare ogni pezzo. Questo metodo dava al prodotto una texture maggiore rispetto agli stampi moderni in acciaio, e ne faceva risaltare la semplicità. Ancora oggi ogni vaso Savoy viene prodotto artigianalmente soffiando il vetro in stampi d'acciaio e rifinito a mano. Gli stampi in acciaio hanno preso il posto di quelli originali in legno. Il vaso è disponibile in varie dimensioni e, oggi, è prodotto anche in vari colori e finiture.Il processo produttivo è laborioso: ogni vaso è unico, richiede circa 30 ore di lavoro ed è prodotto da sei o sette artigiani diversi durante dieci step di produzione. Tuttavia ciò garantisce l'impossibilità dell'esistenza di falsi in vetro. Esistono però copie di plastica, molto più semplici da produrre. Ogni complemento della collezione è soffiato nella fabbrica Iittala e disponibile in un'ampia gamma di colori e dimensioni.

Una serie molto varia

La forma del Savoy gli consente di accogliere acqua e fiori pur imitando la forma ondulata dell'acqua.Non si è solo adattato alla sua funzione originale ma gli usi e le dimensioni di questa icona di design si sono moltiplicati rispetto al prototipo originale.

Oggi la collezione Savoy comprende una serie di oggetti basati sul design originale: un vaso per fiori, un porta-ghiaccio, un posacenere, un porta-candela o una brocca. Nel 2016, in occasione dell'ottantesimo anniversario della nascita del vaso Savoy, Iittala ha lanciato una serie di pezzi commemorativi, tra cui un vaso verde smeraldo in onore a Aino Aalto.

Curiosità

Un aneddoto curioso riguarda il nome originale del vaso. Prima di usare quello del ristorante Savoy di Helsinki, arredato da Aino e Alvar Aalto, il nome del vaso era "Esckimoerindens skinnbuxa" (ovvero: pantaloni di pelle di un'eschimese). Grazie a questo complemento, i designer volevano trasmettere parte della loro cultura e delle origini del loro paese durante l'Expo in Francia. La morfologia così particolare continua ad essere un mistero. Da un lato si crede che simuli l'ondulazione del liquido contenuto all'interno del recipiente, dall'altro c'è chi crede che rappresenti le coste dei laghi finlandesi. Alcuni sostengono che sia un continuum dei disegni organici di Eliel Saarinen (padre di Eero Saarinen e noto architetto finlandese), altri invece asseriscono che il design del complemento è ispirato dai vestiti delle eschimesi, collegandosi così con il nome originale del vaso. Le linee serpeggianti potrebbero inoltre avere una relazione con la traduzione del cognome del designer, che significa appunto "onda". L'ingrediente segreto del vetro è sabbia a grana fine estratta dal fondale marino della costa belga.

Oggi il vaso Savoy forma parte della collezione permanente del MOMA (Museo di Arte Moderna di New York), è considerato un complemento che ruppe con le forme tradizionali dei vasi e continua ad affascinare gli amanti del design. Si può comprare da Iittala, società scandinava leader nel design di complementi d'arredo per la casa e produttrice del vaso Savoy.

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