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I nuovi aiuti per lavoratori autonomi ed imprese previsti dal decreto Sostegni-bis

24 Maggio, 2021
rossella

Dopo la conversione del Decreto Sostegni in legge, il Decreto Sostegno Bis (Decreto-Legge n°73 del 25 maggio 2021), “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Una serie di misure pensate per dare sostegno alle imprese che hanno subito maggiori perdite a causa della pandemia di Covid-19. In totale gli aiuti per titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione ammontano a 40 miliardi di euro.

Decreto Sostegni Bis: quali benefici 

Il Decreto Sostegni Bis riprende in sostanza i criteri adottati già a marzo 2021 nel primo Decreto Sostegni. Una parte fondamentale è la riconferma del contributo a fondo perduto rivolto ai titolari di partita IVA, la cui somma è variabile in rapporto al calo di fatturato. La perdita dimostrabile deve essere di almeno il 30% nel 2020 rispetto all’anno precedente. Un rimborso del fatturato perso che va dal 60% per le aziende con fatturato sotto i 100.000 € al 20% per chi ha un fatturato da 5 a 10 milioni di euro annui. La somma stanziata per il Decreto Sostegni Bis ammonta a 8 miliardi di euro (erano 11 miliardi per il primo Decreto Sostegni). Per chi ha già richiesto il Decreto Sostegni, il bonus sarà erogato senza dover presentare nuovamente la domanda. Il nuovo decreto però aggiunge ulteriori modalità per richiedere il beneficio.

I nuovi aiuti per lavoratori autonomi ed imprese previsti dal decreto Sostegni-bis

Un’opzione alternativa per chi avuto maggiore calo di fatturato nell’ultimo periodo 

Ch ha subito un calo maggiore di fatturato a causa della pandemia tra marzo 2020 e aprile 2021, sempre in rapporto allo stesso periodo dell’annualità precedente, può presentare una speciale istanza all’Agenzia delle Entrate. A questa alternativa è destinato un fondo pari a 3,4 miliardi di euro.

La possibilità del conguaglio con la dichiarazione dei redditi

Aggiunta anche la possibilità di richiedere un’integrazione del bonus al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi 2020. L’integrazione prende a riferimento il calo dell’utile ed agevola le imprese che hanno mantenuto costi fissi alti anche durante la pandemia. Per avere maggiori dettagli sull’applicazione bisogna attendere il decreto attuativo. Il fondo dedicato a questa terza opzione è pari a 4 miliardi di euro.

Ulteriori agevolazioni previste dal Decreto sostegni Bis

Il Decreto Sostegni Bis come ulteriore agevolazione inserisce la riduzione della Tari per le imprese. A questa agevolazione aggiuntiva sono destinati 600 milioni di euro. Finanziato anche un fondo per la riduzione delle bollette elettriche diverse dagli usi domestici equivalente a 150 milioni di euro, per cui il contributo viene prorogato a luglio 2021. Infine, agevolazioni per i canoni di locazione per immobili ad uso non abitativo per i quali è previsto un credito d’imposta nella misura del 60 % fino al 31 luglio 2021. Anche in questo caso il beneficio si rivolge ad aziende che possono dimostrare un calo del fatturato di almeno il 30% nel periodo compreso tra aprile 2019 e marzo 2021.

Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse

Da evidenziare l’istituzione del nuovo “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse” pari a 100 milioni di euro che può essere richiesto le imprese che nel corso del 2021 sono rimaste chiuse complessivamente per almeno 4 mesi.

Accesso al credito e liquidità delle imprese

Nel nuovo decreto sono previste diverse misure di sostegno alle imprese grazie a garanzie di accesso al credito, sostegni della liquidità ed incentivi alla capitalizzazione delle imprese per un totale di 9 miliardi di euro. Tra i provvedimenti più rilevanti ci sono:

  • proroga al 31 dicembre 2021 della moratoria sui prestiti e degli strumenti previsti dal Fondo di Garanzia per le Pmi e da Garanzia Italia di Sace; 
  • introduzione do un’agevolazione fiscale temporanea per gli apporti di capitale da parte delle persone fisiche in start-up e Pmi innovative;
  • il limite annuo dei crediti d’imposta compensabili o rimborsabili viene accresciuto a 2 milioni di euro.
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