Molte aziende di grande successo come Apple e Lego utilizzano il cosiddetto “design thinking” come metodologia di lavoro e questo le ha fatto crescere moltissimo. Questo perché il modo in cui ti approcci al lavoro influenza il rendimento della tua attività. Ma cosa si intende esattamente con il termine design thinking?
Design Thinking: di cosa si tratta?
Si tratta di un metodo di lavoro che consiste in un approccio alternativo verso i processi di innovazione. Un mix di capacità analitiche, basate su dati concreti, e creatività.
Un processo di questo tipo consente di arrivare a soluzioni efficaci ed è un ottimo alleato per emergere in un sistema già saturo. Questa metodologia è usata da manager e imprenditori poiché aumenta significativamente la capacità delle aziende di prendere decisioni efficaci e redditizie, coinvolgendo i collaboratori nei processi creativi.
L’utilizzo è in crescita
Questa metodologia nata in America si sta diffondendo gradualmente anche in Italia, ma per il momento non si raggiungono i livelli degli USA. Sono sempre di più coloro che applicano il Design Thinking, in diversi contesti, consapevoli che sarà un valore aggiunto per l’impresa. Per funzionare però si deve applicare durante tutto il processo di innovazione, non soltanto nella fase creativa, ma anche in quella esecutiva. Alla base di tutto ci deve essere l’obiettivo di dare ai propri clienti un qualcosa in più.
Tecniche di Design Thinking che puoi utilizzare nel tuo lavoro
L’Osservatorio Design Thinking for Business del Politecnico di Milano ha condotto una ricerca su un campione di 60 aziende e 150 start up che adottano il Design Thinking per capire in che modo lavorano.
Ci sono quattro modelli di questa metodologia, da utilizzare a seconda dei tuoi obiettivi:
Questo primo metodo parte dai bisogni dell’utente per poi studiare delle soluzioni che rispondano alle sue esigenze, fino a trovare quello dominante.
Si tratta dell’approccio metodologico che registra la maggior parte dei consensi, coinvolgendo l’81% del campione preso in analisi. Sono prevalentemente gli studi di design ad utilizzarlo.
Si tratta di un approccio che si svolge in due fasi. Si parte con la realizzazione di un prodotto da lanciare sul mercato e, successivamente, dopo aver realizzato le reazioni, questo viene migliorato per essere riproposto.
Questo metodo viene utilizzato dal 49% del campione, ed è utilizzato dalle agenzie digitali analizzate.
In questo caso si punta al coinvolgimento delle persone per creare e alimentare una cultura organizzativa e una mentalità adatte ad affrontare con fiducia i processi di innovazione. Il 34% del campione utilizza questa tecnica e si tratta soprattutto di consulenti strategici.
Con questa metodologia le imprese ridefiniscono la visione aziendale, i messaggi e i valori legati ai prodotti e ai servizi che offrono.