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Caldaie a idrogeno: a che punto siamo?

5 Aprile, 2022
rossella

L’utilizzo dell’idrogeno come combustibile da impiegare per il riscaldamento domestico e per la produzione d’acqua calda sanitaria è tra le alternative sostenibili su cui investire per il futuro. Le caldaie a idrogeno per uso privato sono efficienti e permettono di avere un impianto a energia green, a differenza di quelle a gasolio o a metano e per questo diverse aziende stanno elaborando nuovi modelli da immettere presto sul mercato.

Caldaie a idrogeno: a che punto siamo?

L’uso delle energie rinnovabili in Italia

Le fonti di energia rinnovabili sono sempre più diffuse in Italia per differenti utilizzi. Stando ai dati presentati nel “Rapporto Statistico Energia da fonti rinnovabili in Italia” nel 2020 le rinnovabili hanno coperto più di un terzo dei consumi totali di energia elettrica, con un particolare incremento dell’energia solare. Per quanto riguarda il riscaldamento le fonti rinnovabili occupano circa un quinto, costituita in gran parte da biomassa solida (legna, pellet), mentre le pompe di calore iniziano ad affermarsi.

L’idrogeno non è ancora inserito nelle statistiche poiché la tecnologia per il suo utilizzo non è ancora diffusa, ma le cose potrebbero cambiare presto.

Perché l’idrogeno

Si scommette sull’idrogeno in quanto combustibile del futuro in quanto si tratta di una forma di energia pulita e rinnovabile. Per ottenerlo è necessario un processo di elettrolisi dell’acqua, con il quale le molecole d’acqua vengono scisse ottenendo ossigeno ed idrogeno. L’uso dell’idrogeno ha una serie di vantaggi dal punto di vista ambientale. Poiché la combustione dell’idrogeno produce solamente vapore acqueo non si ha infatti produzione di anidride carbonica.Inoltre, l’idrogeno verde risulta più sostenibile fin dal processo di produzione poiché per ottenerlo si utilizza a sua volta energia rinnovabile.

Quando le caldaie a idrogeno entreranno nelle case

Le caldaie ad idrogeno sviluppate fino ad oggi hanno un dispositivo interno che ha il ruolo di produrre l’idrogeno per la combustione. Questo comporta un maggiore ingombro rispetto alle caldaie tradizionali e quindi ha ostacolato la diffusione per utilizzo domestico. Attualmente si sta lavorando per mettere a punto le prima caldaie a idrogeno per le case pensate per essere collegate ad una rete di distribuzione, proprio come avviene per il metano.

Tecnicamente le nuove caldaie a idrogeno si differenziano da quelle alimentate a metano essenzialmente per il bruciatore, per cui è possibile che si potranno convertire le caldaie semplicemente sostituendo questo componente quando sarà messo a punto. Gli installatori saranno quindi chiamati ad apprendere come effettuare questo tipo di intervento che presto potrebbe essere richiesto dai clienti. Anche i costi delle caldaie a idrogeno potrebbero essere quindi allineati a quelli delle caldaie a gas.

Necessità di nuove infrastrutture

Prima che si possano diffondere le nuove caldaie a idrogeno è necessario che venga costruita la rete di distribuzione. Mancano infatti le infrastrutture necessarie a trasportare l’idrogeno verso le abitazioni.La prima rete a idrogeno che andrebbe a coprire tutto il territorio nazionale è prevista entro il 2030 dalla società Snam, ma è pensata per utilizzo aziendale e non per utilizzo domestico per il quale è necessaria una rete più capillare. In sostanza, non vi sono ancora le condizioni per poter dismettere l’utilizzo delle caldaie a gas in favore di quelle a idrogeno.

Caldaie a miscela di idrogeno

In questo momento si può invece investire sulle caldaie a miscela di idrogeno, ovvero generatori di calore alimentati con una miscela di gas naturale e idrogeno fino al 20% in volume. In proposito, il 24 febbraio 2022 è stata pubblicata la prima norma europea dedicata alle caldaie a miscela di idrogeno, la UNI/TS 11854. Questa specifica tecnica definisce i requisiti e le procedure di prova per l’utilizzo di caldaie dotate di bruciatori di portata termica nominale massima di 300 kW ed alimentate con miscele di metano e idrogeno al 20%.

Per il trasporto di miscele contenenti idrogeno in queste quantità non è necessario adeguare le attuali reti di distribuzione del gas per cui si possono utilizzare senza dover effettuare interventi. La diffusione di questa tipologia di caldaie è auspicabile proprio perché porterebbe alla riduzione dei consumi di gas senza costi per le infrastrutture, con importanti benefici ambientali.

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