Il comparto edile ha reagito prontamente ai disagi causati dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Le imprese sono pronte a ripartire, nonostante difficoltà burocratiche e incentivi statali ancora poco corrispondenti alle necessità. D’altro canto però l’epidemia ha dato una spinta positiva al settore poiché ha reso più urgenti modifiche sia per quanto riguarda le abitazioni sia per gli spazi di lavoro. Sono i dati raccolti nell’Osservatorio SAIE, frutto di una ricerca condotta da Senaf su un panel di aziende, che si propone di misurare l’andamento delle imprese correlate al settore edile in diversi ambiti che riguardano la progettazione, la costruzione, la riqualificazione e la manutenzione.
L’indagine è stata condotta nel mese di febbraio 2021 su un campione di più di 300 imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni coinvolte nel settore delle costruzioni. Il 66% delle aziende che hanno risposto alle domande si aspetta di chiudere il 2021 in positivo ed esprime soddisfazione per il presente.Vi è la consapevolezza però che aspetti come la burocrazia (75%), l’incertezza normativa (56%), aspetti fiscali (48%) ed il costo della forza lavoro (32%) rallentano la ripresa. Molta fiducia è riposta anche negli incentivi fiscali associati alle ristrutturazioni che costituiscono una spinta per il settore.
Sembrano quindi esserci segnali di ripresa per la filiera dopo le difficoltà affrontate nel corso del 2020, quando si era registrato un grosso calo del fatturato per il 61% delle imprese rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Tra gli interventi più attesi dalle imprese per il rilancio del settore troviamo la riforma della burocrazia/sburocratizzazione (66%), gli incentivi governativi (54%), lo sblocco dei cantieri (50%), l’abbassamento del cuneo fiscale (33%) ed un piano di investimenti per l’edilizia pubblica (18%).
Le imprese ritengono di avere maggiori benefici soprattutto dal Bonus ristrutturazione (63%) e dall’Ecobonus (62%), la percentuale è leggermente minore invece per Superbonus 110% (59%) e Sismabonus (56%). Per oltre la metà delle imprese analizzate Il Superbonus 110% è influente sul fatturato di quest’anno soltanto per meno del 10% del totale. Il potenziale di questa nuova agevolazione secondo le imprese viene infatti offuscato da differenti aspetti come l’iter burocratico (77%), la chiarezza della norma (55%), la scadenza del bonus a breve termine (53%) ed i requisiti di accesso (48%).
L’attenzione alla sostenibilità è ritenuto uno dei trend fondamentale per l’industria delle costruzioni. Nello specifico le imprese dichiarano di prestare attenzione all’inquinamento e all’impatto ambientale (54%) ma anche all’ecosostenibilità dei prodotti (44%) e alla riduzione dei consumi (43%). La pandemia ha avuto un impatto sulle scelte aziendali in materia di sostenibilità. Per più di un quarto delle imprese l’attenzione alla sostenibilità è cresciuta proprio in seguito all’emergenza sanitaria.
Un altro elemento imprescindibile per il presente ed il futuro delle costruzioni è la digitalizzazione, che è possibile applicare in differenti ambiti. Le imprese che dichiarano di aver intrapreso un processo di trasformazione digitale negli ultimi anni sono soprattutto quelle più grandi. Un dato che fa ben sperare è che la maggior parte delle imprese prevedono di investire in ricerca ed innovazione, soltanto il 16% non prevede alcun investimento. Tra gli strumenti digitali più innovativi per l’edilizia troviamo il BIM, utilizzato e considerato utile da circa un terzo delle imprese, mentre un altro terzo ammette di non conoscerlo.