E’ arrivata nella serata di ieri l’approvazione del “decreto Rilancio” che contiene le nuove e molto attese misure adottate dal governo per rimettere in moto l’economia del paese duramente colpita dal coronavirus. L’idea del governo è puntare sull’edilizia per la ripresa, così come avvenne nel secondo dopoguerra, con un insieme di misure che confluiranno nel decreto di maggio. Il tutto parte da uno dei 10 punti contenuti nella “Carta dell’Edilizia e delle Costruzioni” documento condiviso dalle principali associazioni della filiera, tra i quali Ance e Federcostruzioni dove vengono dati 10 suggerimenti rivolti alle istituzioni per aiutare le imprese in questo particolare momento di difficoltà.
Il decreto contiene ben 258 articoli e tra questi spicca il nuovo bonus per l’edilizia al 110%, giá battezzato Superbonus, un ecobonus formato maxi da richiedere per le riqualificazioni edilizie che prevedano il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape).
Gli interventi in questione per accedere al 110% riguardano lavori di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e messa in sicurezza sismica dell’edificio e saranno attuabili per le ristrutturazioni realizzate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
L’incentivo coinvolgerá un numero di soggetti e di tipologie immobiliari piú ristretto rispetto al ecobonus attuale: il maxi bonus infatti sarà attribuito solo alle persone fisiche e solo per le abitazioni in condominio o per quelle indipendenti che però siano anche prima casa del contribuente.
A causa della pandemia, l’economia è in difficoltá, molte imprese rischiano il fallimento e l’adozione di misure forti è l’unico modo per contrastare questa tendenza. Per tutte le imprese coinvolte nel settore edile il Superbonus è da leggere quindi come una grande opportunità, una boccata d’aria fresca per un settore in sofferenza considerando che potrebbe essere la spinta che mancava all’attivazione di nuovi cantieri, con lavori di grande portata ed investimenti importanti.
Dal punto di vista dei privati avere un edificio altamente performante, efficiente dal punto di vista energetico ed antisismico è molto appetibile considerando che potranno ottenere tutto questo a costo zero. Grazie a questa agevolazione infatti non dovranno sostenere spese, poiché il bonus andrebbe a coprire totalmente i costi dell’intervento e ad offrire un 10% in più se pagano direttamente l’impresa.
Novità sul meccanismo di cessione del credito
Queste agevolazioni per interventi costosi portano ad avere crediti fiscali piuttosto ingenti che difficilmente si riusciranno a riavere indietro per incapienza fiscale. Il rimborso avviene infatti sempre mediante detrazioni sull’imposta IRPEF e suddiviso in 10 quote annuali.
La grande novità contenuta nel nuovo decreto riguarda la cessione del credito di imposta, ammessa anche verso altri soggetti, istituti di credito ed intermediari finanziari.
La cessione del credito è dunque un nodo di cruciale importanza perché permette ai privati di cedere il credito all’impresa che esegue i lavori mediante lo sconto in fattura e questa a sua volta potrebbe cederli a terzi, come ad esempio alle banche. Il credito di imposta maturato può essere così incassato subito da chi commissiona i lavori, evitando di sborsare soldi.
Questo meccanismo si applicherà anche a tutti gli altri crediti di imposta per interventi di ristrutturazioni semplici e per interventi di riqualificazione energetica minori.
Dove si applica il superbonus
Il nuovo bonus al 110% si applica ad interventi pesanti che riguardano edifici singoli o parti comuni degli edifici, come la realizzazione di un cappotto termico e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati a pompa di calore per il riscaldamento, il raffrescamento e la fornitura di acqua calda sanitaria. Sono agevolati anche interventi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti alimentati a gasolio con impianti a pompa di calore o caldaie a condensazione.
Ogni intervento ha specifici limiti di spesa ed indicazioni specifiche sui requisiti che deve avere. I tetti di spesa saranno calcolati moltiplicando per il numero di unità immobiliari comprese nell’edificio.
Il bonus vale anche per interventi come la ristrutturazione di facciate se contestualmente è realizzato uno dei tre interventi considerato trainante.
Si intravede grazie a queste misure che riguardano l’edilizia privata l’opportunità di nuovi investimenti green e l’accelerazione della trasformazione del settore edile verso una maggiore sostenibilità energetica e ambientale.
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