I pannelli solari a film sottile sono meno conosciuti rispetto ai pannelli solari tradizionali, ma hanno molti punti a loro favore. Da qualche anno il loro mercato è in crescita e, secondo alcune stime, l’impiego di questa tecnologia è destinato ad aumentare sensibilmente nei prossimi anni.
I pannelli solari a film sottile o pannelli thin film si caratterizzano per lo spessore contenuto e per la flessibilità. Si possono utilizzare in differenti situazioni, da singoli edifici a terreni agricoli che servono migliaia di unità abitative. Hanno inoltre un design innovativo che li rende idonei all’integrazione in progetti architettonici contemporanei. Si distinguono in diverse tipologie, essenzialmente in base ai materiali di cui sono composti: silicio amorfo, rame inidio gallio selenio, telloruro di cadmio e fotovoltaico organico.
Tra i vantaggi dei pannelli fotovoltaici a film sottile è rilevante la capacità di sfruttare la luce diffusa anche nei momenti in cui l’esposizione alla luce solare è ridotta o quando le temperature sono molto alte. Le celle dei moduli sottili sono in grado di assorbire fino a 350 volte più luce rispetto alle celle in silicio cristallino. Di contro, però, hanno rendimenti inferiori rispetto ai classici pannelli solari. Se i pannelli tradizionali hanno un’efficienza di circa il 15%, per i pannelli a film sottile la percentuale è compresa tra 11 e 13%. A parità di superficie si ha quindi una potenza complessiva inferiore e per compensare si dovrebbe aumentare la superficie dell’impianto.
Un altro aspetto a favore dei moduli thin film sono i costi inferiori rispetto ai tradizionali pannelli in silicio cristallino. Questo è dovuto in parte ad una produzione più semplice degli stessi moduli, ma anche al loro trasporto ed installazione che risultano più semplici e dunque anche più economici.
Si tratta inoltre di una soluzione ecosostenibile, considerando che l’energia prodotta durante il ciclo di vita dei pannelli solari a film sottile supera abbondantemente il consumo energetico necessario per la loro fabbricazione. Gli impianti a film sottile usano maggiori quantitativi di silicio rispetto a quelli tradizionali rigidi per cui sono meno inquinanti. Da ricordare anche che un importante vantaggio derivante dall’uso di energia pulita è la riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera e che più l’impianto è grande più si possono avere benefici. Questo rientra a pieno negli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030, secondo il quale per i consumi elettrici si punta a raggiungere la quota di 52 GW di energia solare in produzione entro la fine del decennio, considerando che oggi si è arrivati a circa metà di questo quantitativo.
Rispetto al solare tradizionale, i pannelli solari a film sottile sono meno conosciuti. Secondo dati del GSE, in Italia oltre il 90% del solare installato è realizzato in silicio mono o policristallino, solo una piccola percentuale è realizzato in film sottile o altri materiali. Risulta infatti più conveniente l’installazione di questa tipologia di pannelli per superfici più estese. Nel tempo mantengono inoltre migliori prestazioni rispetto ai pannelli solari più tradizionali.
Alcune tipologie di pannelli solari a film sottile contengono sostanze nocive per la salute. Tra queste il Tellururo di Cadmio che viene classificata come sostanza cancerogena. Per questo non sempre si tratta della soluzione più vantaggiosa, poiché talvolta gli svantaggi superano i vantaggi.
