Il cambio climatico è un tema al centro delle politiche europee e programmare interventi per contenere le emissioni inquinanti in modo da contrastare questo fenomeno globale è quanto mai urgente. La necessità dell’UE di poter essere autosufficienti dal punto di vista energetico per non dipendere dalle risorse provenienti da altri Paesi ha accelerato questo processo di transizione ecologica. Cambiano così gli obiettivi per i prossimi anni, divenendo più ambiziosi, mentre matura la consapevolezza di non avere più tempo da perdere.
Un emendamento alla direttiva europea sulle energie rinnovabili RED II dichiara “un interesse pubblico prevalente” ottenere maggiore capacità rinnovabile.Per questo è stato annunciato che il piano Repower EU avrà a disposizione nuovi fondi per finanziare interventi ad hoc. L’Europa attualmente, per soddisfare il proprio fabbisogno energetico, dipende parzialmente da importazioni di combustibili da paesi esteri. Una condizione a cui si vuole porre un freno, per il bene dell’ambiente oltre che per ragioni di sicurezza emerse negli ultimi tempi.
Le votazioni al Parlamento europeo sul pacchetto legislativo che riguarda clima e ambiente procedono a singhiozzo. L’8 giugno 2022 al Parlamento europeo è stato votato il pacchetto “Pronti per il 55%” (Fit for 55) il cui obiettivo è arrivare alla neutralità climatica, per cui ci si prefigge di tagliare le emissioni del 55% entro il 2030. Per il momento solo su alcuni punti è stato raggiunto un accordo, come lo stop alla vendita delle auto inquinanti dal 2035.Per l’approvazione definitiva dell’intero pacchetto occorrerà aspettare il 2023.
Con il pacchetto “Pronti per il 55%” si mette in pratica il Green Deal europeo. Si tratta di un complesso insieme di normative con le quali si prova ad accelerare i tempi della transizione verde. Il tutto per arrivare entro il 2030 alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. In parallelo l’obiettivo per quanto riguarda la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili passa dal 40% al 45%. Adesso l’obiettivo è il raggiungimento dell’indipendenza energetica.
Un passo importante verso l’indipendenza energetica dell’Europa è la rinuncia ai combustibili fossili di provenienza russa. Il piano Repower EU imposta questa scadenza entro il 2027.Per arrivare a questo traguardo sono necessarie diverse mosse. In primo luogo sfruttare maggiormente le energie rinnovabili, ma anche un maggiore investimento per il risparmio energetico ed una nuova strategia per il solare. Nuovi importanti fondi, pari a 210 miliardi di euro andranno a finanziare i nuovi obiettivi di transizione energetica europea.
Un’altro obiettivo a cambiare sempre nell’ambito del pacchetto Fit for 55 è quello per l’efficienza energetica: si passa dal 9 al 13%. Per il momento è un emendamento alla direttiva EED (Direttiva Efficienza Energetica ) in fase di discussione. Tra le azioni da intraprendere per raggiungere questo nuovo target ci sono principalmente la riduzione della domanda di energia, l’aumento degli energy savings e la riduzione del consumo di combustibili fossili.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica degli edifici sono in discussione modifiche alla direttiva relativa, la EPBD (efficienza energetica degli edifici). A questa si affianca una nuova proposta legislativa su ecodesign e etichettatura energetica (Ecodesign and Energy Labelling) che riguarda i prodotti venduti in europa.Resta in sospeso la riforma del sistema di scambio per le quote di emissione che ha come obiettivo la tassazione per la CO2 emessa in atmosfera, ad esempio, da caldaie ad uso domestico, la cosiddetta Carbon tax.
I tetti fotovoltaici sono tra le più grandi scommesse verso la transizione energetica attraverso la EU Solar Rooftops Initiative. Entro il 2030 si vuole arrivare ad una capacità installata di 600 GW. Come? Con l’introduzione dell’obbligo di installazione di pannelli solari per alcune categorie di edifici.I primi saranno i nuovi edifici commerciali e pubblici con superficie di 250 mq, entro il 2026, mentre gli edifici già esistenti avranno un anno in più di tempo. L’obbligo di tetti solari per i nuovi edifici residenziali scatterà invece dal 2029.