In questo momento l’infezione da virus Sars-CoVid-2 sta manifestando una rapidità di trasmissione molto alta e la preoccupazione tra la popolazione si fa sentire, anche per via delle nuove misure adottate con l’intento di contenere i contagi.
Dal 6 novembre al 3 dicembre 2020, con l’entrata in vigore dell’ultimo DPCM, le norme saranno più restrittive, con limitazioni alla libertà dei cittadini ed il blocco di molte attività. In questa nuova fase le regioni italiane sono state classificate dal Ministero della Salute in base al livello di rischio. Le regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità sono contrassegnate come zona rossa per almeno due settimane sonoValle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Calabria. Seguono le regioni in zona arancione dove è presente un livello di rischio elevato che sono Sicilia e Puglia. Tutte le altre regioni sono state classificate come zona gialla e qui si applicano le restrizioni nazionali vigenti.
Essendo consentiti soltanto movimenti per cause di necessità, salute o lavoro, per potersi spostare è necessario munirsi dell’autocertificazione il cui modello è disponibile sul sito del Ministero dell’interno.
È consentito svolgere la propria attività professionale ma resta necessario prestare elevata attenzione agli aspetti igienico sanitari, affinché tutto si svolga in sicurezza.
Restano valide ovunque sul territorio nazionale le regole sanitarie che impongono il rispetto delle misure di protezione. Le armi prioritarie contro il contagio rimangono igiene, quindi il lavaggio accurato delle mani o l’utilizzo di gel idroalcolico, e distanziamento fisico di almeno un metro. Così come è utile evitare assembramenti.
Mentre è obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie in presenza di persone non conviventi, anche negli spazi aperti dove non sia possibile mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro.
Non appena si nota di avere infezione respiratoria con temperatura superiore a 37,5° non bisogna uscire dal proprio domicilio ma contattare il proprio medico curante oppure l’azienda sanitaria locale.
Inoltre, all’ingresso del locali commerciali aperti al pubblico è obbligatorio esporre un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente.
Per i cantieri edili si applica il “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri”, sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e le parti sociali.
Le disposizioni contenute nel documento devono essere recepite dalle imprese affidatarie ed esecutrici e si vanno ad aggiungere al piano di sicurezza di cantiere.
Le aree e le attrezzature comuni devono essere sanificate frequentemente.
Le imprese presenti in cantiere devono adottare tutte le misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus, quindi l’igiene e l’uso di dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie.Chiunque entri in cantiere deve essere informato sulle disposizioni di sicurezza contenute nel protocollo attraverso la consegna di materiale informativo e laffissione di cartelloni informativi<> all’ingresso del cantiere ed in prossimità degli uffici, dei servizi o altri locali presenti in cantiere.
Inoltre, l’ANCE (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) ha pubblicato una guida con le indicazioni operative per la corretta gestione dei casi di contagio nelle imprese edili dal titolo: “Indicazioni operative per la corretta gestione del rapporto di lavoro nelle diverse casistiche”. Un documento in cui si chiariscono le procedure corrette da attivare quando c’è un dipendente contagiato, dal punto di vista sanitario ma anche riguardo al trattamento economico.
Per una conoscenza completa delle misure necessarie è raccomandabile che i professionisti dimostrino di aver eseguito un corso di formazione specifico. Chi non l’avesse fatto può frequentare il corso “COVID-19: Formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro” che si terrà il 20 novembre. Si può partecipare in videoconferenza per apprendere quali sono i rischi per la salute causati dal coronavirus SARS-CoV-2, le misure igieniche e di sicurezza da attuare negli ambienti di lavoro per ridurre il contagio, il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e la gestione dei rifiuti in azienda durante l’emergenza.
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