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La sostenibilità del calcestruzzo

9 Aprile, 2021
Denise Carulli

Il calcestruzzo è tra i materiali più usati nelle costruzioni moderne. I vantaggi dell’utilizzo di questo materiale sono noti a chiunque operi nel settore edile. È un materiale duraturo, robusto, versatile ed economico. Un aspetto poco conosciuto è la sua sostenibilità. Così come ad oggi sono poco sfruttate alcune tecnologie innovative legate al calcestruzzo che permettono di poter ottenere prestazioni migliorate.

Si tratta di un materiale che si è evoluto nel tempo. Ad oggi non abbiamo un solo tipo di calcestruzzo ma ci sono molti prodotti diversi con composizioni differenti per adattarsi ad ogni applicazione. 

Le soluzioni in calcestruzzo possono offrire vantaggi ancora poco conosciuti, per il progettista e l’impresa che realizza il lavoro e di conseguenza anche per l’utilizzatore finale.

La sostenibilità del calcestruzzo

La situazione attuale

La sostenibilità interessa sempre più il mondo delle costruzioni. Le tecniche costruttive moderne richiedono infatti materiali che oltre a soddisfare le esigenze tecniche siano prodotti con attenzione all’uso delle risorse e con il controllo di tutto il ciclo di vita del prodotto, possibilmente che siano riutilizzabili dopo la fase di dismissione delle opere.

Il calcestruzzo rispetta i requisiti di sostenibilità ambientale durante tutto il suo ciclo di vita. L’impiego di aggregati provenienti da riciclo in sostituzione di quelli naturali è un modo per valorizzare gli scarti dei processi produttivi, riducendo il ricorso alle risorse naturali.

I CAM (Criteri Ambientali Minimi) indicano la percentuale del 5% come contenuto minimo di componenti riciclate nel calcestruzzo ma questa percentuale è destinata a salire.

La sostenibilità diventa quindi un criterio nella progettazione del calcestruzzo, nelle miscele o nel calcestruzzo preconfezionato. Risulta necessario però innovare ulteriormente non solo il prodotto ma anche il processo di produzione.

Il futuro del calcestruzzo è nei processi digitali?

C’è una forte spinta verso l’innovazione del settore delle costruzioni in calcestruzzo. Lo testimoniano iniziative come “In Calcestruzzo” organizzato all’interno dell’ultima fiera SAIE di Bologna. Uno spazio dedicato alle diverse forme del calcestruzzo con dibattiti ed occasioni di confronto sul tema dove si è parlato anche dell’evoluzione dell’integrazione del calcestruzzo in processi digitali.

L’Atecap (Associazione italiana dei produttori di calcestruzzo preconfezionato), attraverso il suo presidente Andrea Bolondi, ha espresso l’intenzione a puntare sulla creazione di sistemi di dati e informazioni per aumentare la qualità, la sostenibilità e la trasparenza dei processi costruttivi

Si va verso l’integrazione delle informazioni relative alle caratteristiche di prodotti all’interno dei sistemi di progettazione che fanno utilizzo del digitale, come i sistemi BIM. L’obiettivo è creare una banca dati unica contenente informazioni tecniche, scientifiche ed economiche riguardanti le diverse tipologie di calcestruzzo.

Il BIM consente infatti di ottenere una rappresentazione digitale di un’opera nel suo complesso, con le sue caratteristiche fisiche e funzionali, e potrebbe consentire al professionista di selezionare il calcestruzzo che più si adatta al suo progetto. In questo modo si potrebbe selezionare il prodotto in base a diversi criteri, come il livello di sostenibilità. Al momento si iniziano a vedere i primi esempi di applicazione in questo senso ma la strada è ancora lunga. 

La certificazione del calcestruzzo sostenibile

L’associazione internazionale CSC (Concrete Sustainability Council) che riunisce importanti realtà imprenditoriali, associazioni e organismi di certificazione del settore si occupa di promuovere la sostenibilità del calcestruzzo.

Questa associazione ha sviluppato il CSC Certificate, un sistema di certificazione di gestione responsabile che valuta la sostenibilità dei processi dei prodotti consentendo di poter valutare i diversi prodotti. Si possono ottenere quattro livelli di certificazione: bronze, silver, gold, platinum. La certificazione si ottiene dalla valutazione di determinati requisiti che coinvolgono aree come il management, l’impatto ambientale, sociale ed economico.

In Italia l’associazione è rappresentata da Federbeton che si occupa dell’adattamento al contesto italiano, con l’obiettivo di incrementare la credibilità di questa certificazione. Attualmente sono pochi i certificati attivi in Italia ma si sta lavorando affinchè aumentino sempre di più.

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