Tra le novità fiscali per imprese e professionisti nel 2022 arriva l’obbligo di fattura elettronica anche per chi aderisce al regime forfettario. Al momento, la data di avvio non è ancora stata stabilita ma ci sono molte probabilità che sia entro l’anno. Vediamo come prepararsi in tranquillità a questo cambio fiscale che mette al bando le fatture cartacee per un sistema digitalizzato più rapido e controllato.
Il passaggio alla fatturazione elettronica tra privati anche per i soggetti in regime forfettario è una nuova mossa verso la completa digitalizzazione del Fisco. L’obbligo a emettere fatture elettroniche viene esteso ai titolari di Partita IVA che aderiscono al regime forfettario su richiesta del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Questo sistema digitalizzato agevola il tracciamento delle operazioni in entrata e in uscita ed è allo stesso tempo una misura di contrasto all’evasione fiscale.In Italia la fatturazione elettronica è stata introdotta a partire dal 2008, dapprima soltanto per la PA, ma solo dal 2019 è stato sancito l’obbligo di emissione per tutte le cessioni di beni e prestazioni di servizi, con delle eccezioni.
Fino ad ora, per i forfettari infatti la fatturazione elettronica era facoltativa.
Con la decisione n° 2021/2251, pubblicata il 17 dicembre 2021 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, arriva l’obbligo di fatturazione elettronica per il triennio 2022 per tutti i soggetti IVA, inclusi quelli che erano ad oggi esonerati. Per l’ufficialità in Italia si attende la modifica al D.Lgs. 127/2015, la norma che disciplina la fatturazione elettronica obbligatoria.
Le fatture elettroniche sono emesse ed inviate in formato digitale. Si utilizza il formato XML ed una volta creata la fattura il contenuto non può essere modificato, garantendo così la sua autenticità ed immutabilità. L’uso delle fatture elettroniche non richiede costi aggiuntivi per i titolari di partita IVA. Anche la conservazione di questi documenti diviene dematerializzata, evitando di dover avere cartelline e faldoni. Tutto il processo di invio viene gestito attraverso il Sistema di Interscambio (SdI).
Il passaggio obbligato dall’analogico al digitale per le fatture vale tanto per quelle in uscita che per quelle in entrata. Oltre alle fatture emesse, anche ogni fattura di acquisto deve essere ricevuta e conservata in formato digitale.
Non sapendo da quando parte la fatturazione elettronica obbligatoria per forfettari vale la pena iniziare da subito per non trovarsi poi in difficoltà.
La gestione delle fatture elettroniche è agevolata dall’Agenzia delle Entrate che ha messo a disposizione appositi servizi gratuiti e di facile utilizzo. Creazione, invio, ricezione e conservazione attraverso i loro sistemi sono sicuri.
La preparazione di una fattura elettronica richiede un computer su cui è installato un software che permette di creare fatture in formato XML. Per tablet e smartphone si può installare l’App Fatturae. Attraverso il portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle entrate è disponibile anche una procedura web che si può utilizzare senza dover installare alcun programma. In alternativa, si possono utilizzare software che si trovano in commercio purché siano conformi alle normative (provvedimento dell’Agenzia delle entrate n° 89757 del 30 aprile 2018).
Una volta preparata la fattura elettronica deve essere trasmessa al cliente utilizzando il Sistema di Interscambio (SdI).
Tutte le fatture elettroniche passano attraverso il SdI (Sistema di Interscambio). Altre forme di invio rendono la fattura non valida. Questo passaggio è necessario per una verifica della correttezza della fattura e solo se il controllo dà esito positivo il documento viene recapitato al destinatario.
La fattura deve contenere la partita Iva del fornitore che emette la fattura e, a seconda dei casi la partita Iva oppure il Codice Fiscale del cliente. Affinché il cliente possa ricevere la fattura elettronica è necessario inserire l’indirizzo telematico del cliente che può essere un indirizzo PEC oppure un “codice destinatario”, un codice alfanumerico di 7 cifre. Se si utilizza l’indirizzo PEC nel campo “Codice Destinatario” occorre inserire “0000000”.
Il SdI conserva le fatture per la consultazione attraverso l’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per l’invio delle fatture elettroniche si può utilizzare a scelta:
Le fatture possono essere inviate da intermediari o provider specializzati nella trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche.