Arriva un nuovo incentivo per promuovere l’occupazione giovanile stabile all’interno delle imprese. Un nuovo sgravio contributivo destinato ai datori di lavoro privati che assumono lavoratori di età inferiore ai 36 anni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 ed il 31 dicembre 2022. Si tratta di una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, ma solo adesso sono state rese note le modalità per effettuare la richiesta.
Il bonus per assunzioni di under 36 è un esonero contributivo che mira ad incoraggiare l’assunzione giovanile.In sostanza per il biennio 2021-2022 l’esonero per i contributi Inps in carico all’azienda viene aumentato dal 50% al 100%. L’importo massimo è di 6.000 € all’anno. Non si può sovrapporre all’incentivo Decontribuzione Sud.Un interessante incentivo per le aziende del settore edile e delle costruzioni che hanno bisogno di ampliare il loro team assumendo giovani professionisti.
Il bonus viene concesso per contratti a tempo indeterminato. L’incentivo si rivolge anche a chi stabilizza un rapporto di lavoro a tempo determinato trasformandolo in contratto a tempo indeterminato. Sono esclusi invece i rapporti di apprendistato. La condizione è che il lavoratore non abbia mai avuto prima un contratto a tempo indeterminato.
Il nuovo sgravio fiscale destinato a chi assume dipendenti under 36 può essere assegnato per un massimo di 36 mesi. Tuttavia per aziende con sede nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Basilicata, Calabria, Sardegna o Puglia questa soglia viene estesa a 48 mesi.
Il 7 ottobre 2021 è stato pubblicato il messaggio 3389 dell’Inps contiene le istruzioni per ottenere il bonus che premia le assunzioni di lavoratori prima che abbiano compiuto 36 anni (35 anni e 364 giorni). Le attuali indicazioni sono valide per le assunzioni effettuate nell’arco del 2021, mentre per quelle del 2022 si dovrà attendere l’esito del procedimento di autorizzazione da parte della Commissione europea.
Le ditte che vogliono usufruire di questo bonus devono essere in regola con i pagamenti della contribuzione previdenziale. Devono, inoltre, aver rispettato le norme a tutela del lavoro ed attenersi agli accordi ed ai contratti collettivi nazionali o regionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali.