Illusioni ottiche, giochi di prospettiva, effetti ipnotici: Felice Varini padroneggia la tecnica della pittura a grande scala utilizzando come supporto architetture e spazi urbani. Le opere dell’artista svizzero con base a Parigi non possono che destare interesse, per la dimensione e per gli spazi coinvolti. Un’arte che parte da un concetto elementare ovvero la riproduzione di un’immagine bidimensionale su superfici tridimensionali. L’opera viene visualizzata per come è stata concepita soltanto da un punto di vista preferenziale, ma lo spettatore può averne illimitate versioni e interpretazioni spostando la sua posizione nello spazio. Tra critiche ed elogi, i lavori di Varini sono stati protagonisti di molti siti di interesse storico ed artistico trasformandosi in coinvolgenti opere di urban e land art.
Il lavoro di Felice Varini parte dalla scelta di un’immagine che l’artista ritiene funzionale al sito in cui sarà applicata. Attraverso un sistema di proiezione l’immagine viene riprodotta sulle superfici e poi fissata attraverso il colore sotto la costante guida dell’ideatore. Le dimensioni delle opere e la loro collocazione richiedono infatti squadre di lavoro e l’impiego di elevatori per poter essere realizzate. Il punto dal quale è partita la proiezione sarà quello “ideale” per la visione, o meglio l’unico dal quale il disegno iniziale sarà perfettamente visibile mentre variando il punto di vista si avranno visioni scomposte e impreviste, anche per l’artista. L’illusione ottica che utilizza è l’anamorfismo, effetto per il quale un’immagine distorta appare chiaramente visibile da un solo punto di vista.
Uno degli ultimi lavori di Varini è stato realizzato sulle mura e sul castello della Cité di Carcassonne, sito patrimonio mondiale UNESCO nel sud della Francia, nell’ambito della manifestazione IN SITU 2018. Dal 22 giugno al 30 settembre 2018 è possibile ammirare l’installazione “Concentrique excentrique”, una serie di cerchi gialli concentrici che spiccano sulla fortezza medievale. Benché i cerchi appaiano dipinti, si tratta in realtà di sottilissimi fogli di alluminio applicati con minuzia sulle superfici della cittadella, per cui l’opera ha un impatto ridotto sul sito e la rimozione sarà più semplice.
Classe 1952, Felice Varini nasce a Locarno e studia disegno e arte. Inizia la sua attività quando si trasferisce a Parigi al termine degli anni ’70, periodo in cui si avvicendano correnti artistiche come il Minimalismo, l’Optical Art e la Land Art. Le figure che utilizza sono forme geometriche semplici, i colori forti e vivaci, spesso primari. La Francia è il Paese che ha scelto per vivere e lavorare ed è principalmente sui monumenti francesi che le sue opere trovano collocazione. La Reggia di Versailles, il Gran Palais di Parigi, la Maison Radieuse di Le Corbusier sono alcuni dei siti che hanno ospitato lavori di Varini, ma anche all’estero il suo lavoro è molto apprezzato. L’artista è stato nominato per l’edizione 2000/2001 del “Premio Marcel Duchamp”, iniziativa dell’Associazione per la diffusione internazionale della arte francese.