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Orario flessibile: realtà o mito per le PMI?

12 Novembre, 2018
raffaela

Quando si parla di flessibilità oraria molte persone credono che corrisponda a meno ore di lavoro, o semplicemente iniziare a lavorare più tardi. Niente di più lontano dal vero. La flessibilità oraria è sinonimo di distribuzione: un orario flessibile non significa meno ore di lavoro ma migliore distribuzione oraria. È ormai confermato che la flessibilità oraria aumenta la produttività e dà molti altri benefici. La flessibilità oraria è una realtà o un mito per le PMI?

Orario flessibile: realtà o mito per le PMI?

L’importanza della flessibilità oraria

Considerando tutti gli studi che confermano che la flessibilità oraria aumenta la produttività dei lavoratori, non è strano che il tema interessi sia le piccole che le grandi aziende. Si parla costantemente della flessibilità oraria e della conciliazione vita-lavoro, ma in Italia non è ancora stata applicata (salvo casi particolari) per il timore dell’assenteismo.

Nel resto dell’Europa i lavoratori godono di orari e giornate lavorative molto diverse da quelle italiane, e le aziende non ne risentono. Come mostra la relazione “La produttività del lavoro e la conciliazione nel lavoro” redatta dalla EAE Business School, in alcune la produttività è addirittura aumentata.

Poca flessibilità

Non è nulla di nuovo, lo sappiamo da tempo, così come sappiamo che sarebbe necessario aggiornare la conciliazione vita-lavoro. Tuttavia le imprese italiane che concedono ai lavoratori di godere della flessibilità oraria sono ancora poche. Dati alla mano, si scopre che sono il 24% delle PMI la concedono al 75-100% dei lavoratori. Visto che le PMI sono importantissime per la nostra economia, questo risultato è preoccupante. 

Anche nelle imprese più grandi i dati non sono migliori, anzi: la flessibilità passa dal 24 al 28%. Quindi, se si vuole godere della flessibilità oraria, forse è meglio rivolgersi a una PMI, anche se quelle che la applicano sono veramente poche.

Basso aumento della produttività

Che dire della produttività? Fino a qualche decennio fa la flessibilità oraria era impensabile, per cui ad oggi sono stati fatti passi da gigante. Questa novità dovrebbe riflettersi anche nella produttività. Tra il 2006 e il 2016 la produttività lavorativa di ogni dipendente è aumentata del 6,2%, che significa un aumento della produttività lavorativa del 4,1% per ogni ora di lavoro. Tuttavia questi dati mostrano che l’Italia non raggiunge la sufficienza per quanto riguarda i livelli produttivi. 

Le aziende italiane però confermano che sono aumentate le presenze e c’è meno assenteismo, anche se essere al lavoro è diverso da lavorare. Questo aspetto preoccupa sia le grandi che le piccole imprese, che non riescono però a capire che una modifica della giornata lavorativa aumenterebbe la produttività. 

E voi cosa ne pensate? 

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