Oggi vogliamo parlare dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, morto nel 2012 a soli dieci giorni dal suo centocinquesimo compleanno. Ha avuto una carriera lunghissima e prolifica, e ha rivoluzionato l’architettura e l’urbanistica secondo una prospettiva sociale. Ha lavorato quasi fino all’ultimo giorno e, tra i molti premi ricevuti, spiccano il premio Pritzker del 1988 (maggiore riconoscimento del mondo architettonico) e il Principe de Asturias del 1989. Il suo design e le sue idee sono stati rivoluzionari, e ha sempre cercato di collettivizzare la società attraverso le sue opere.
Brasilia, capitale brasiliana costruita negli anni ’50, è praticamente un museo a cielo aperto delle opere di Niemeyer. L’influenza dell’ideologia comunista nel suo lavoro supera la questione formale, e sboccia in un design che consente di vivere in armonia e in modo collettivo. Brasilia unisce l’urbanismo di Lucio Costa con l’architettura di Oscar Niemeyer, creando un binomio che propone la creazione di una città ordinata con un modello urbanistico basato su quattro principi: resistenza, lavoro, riposo e circolazione. La città è stata delineata seguendo i precetti della Carta di Atene, ovvero in modo utopico, con una suddivisione che integra il raggruppamento sociale a mo’ di piccole comunità, aperta su zone verdi e con un’attenzione speciale sia al potere amministrativo che alla vita residenziale.
Prediligere una sola opera di Niemeyer è praticamente impossibile. La sua eredità è così vasta che scegliere è difficile. Tuttavia il museo di arte contemporanea di Niteroi, costruito negli anni ‘90 a Rio de Janeiro, è l’esempio di un edificio che racchiude tutti i suoi segni distintivi: forme sinuose, piattaforme, cupole e sfere. Nato seguendo una figura dalla doppia curvatura, ha linee circolari e la forma ricorda un disco volante. Il museo svetta sulla costa come un ufo appena atterrato di fronte alla baia. Il progetto del MAC svela il coraggio di un architetto esperto, con una lettura estremamente personale dei precetti dell’architettura razionalista. Sicuro di sé, Niemeyer fa sfoggio del suo modo di esprimersi.
Il centro Niemeyer ad Avilés è l’unico progetto dell’architetto in Spagna e, come ha affermato lui stesso, uno dei più importanti in tutta Europa. È un progetto ambizioso che ha sollevato molte polemiche, e che pretende diventare il motore educativo, culturale e turistico della città asturiana. Il complesso culturale consta di un auditorium per circa 1100 spettatori, uno spazio espositivo, una “torre panoramica” che affaccia sul mare, un edificio polivalente con cinema e sale prove, riunioni e conferenze e una piazza aperta in cui programmare attività culturali. Il bianco domina l’insieme e le linee curve sono ispirate dalla natura.
Tutto il mondo dell’architettura piange il suo ultimo grande maestro, ma per fortuna le sue opere ci aiuteranno a ricordarlo.
