Come ogni anno la corsa all’installazione dei climatizzatori è iniziata, così da trovarsi preparati all’arrivo delle tanto temute ondate di calore. A causa di notizie circolate sul rapporto tra aria condizionata e Covid-19, tra cui alcune poco attendibili, alcuni clienti possono avere bisogno di chiarimenti e rassicurazioni. L’oggetto principale dei dubbi è il ricircolo dell’aria negli ambienti, visto come possibile vettore di contagio.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha smentito le possibili correlazioni tra l’uso dei condizionatori e maggiori rischi di contagio, consigliando di adottare una serie di misure precauzionali di igiene e pulizia degli impianti di climatizzazione. Vediamo insieme quali sono queste misure e quali sono gli impianti che puoi proporre ai tuoi clienti in tutta sicurezza.
Non avendo al momento dati scientifici che dimostrino quale sia la concentrazione virale necessaria per la trasmissione dell’infezione, viene consigliato di fare in modo che la presenza di inquinanti, aerosol biologico e CO2 sia il più possibile diluita.
Il gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’aria indoor ha fornito un nuovo documento che chiarisce le procedure consigliate per l’uso di impianti di aria condizionata e ventilazione: “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 5/ 2020 Rev. 2)”.
Tra le linee guida dell’ISS per ridurre la presenza di inquinanti, odori, ed umidità accumulati nell’aria che ricircola per l’utilizzo dei condizionatori negli ambienti domestici troviamo:
L’utilizzo dei condizionatori contribuirebbe nella riduzione della concentrazione di SARS-CoV-2 nell’aria presente all’interno di un ambiente, secondo gli studi effettuati dalle più importanti Associazioni nazionali e internazionali di esperti del settore della climatizzazione come afferma Assoclima, l’Associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione.
I gruppi di lavoro costituiti, attraverso documenti e protocolli sul tema Covid 19, hanno indicato che lo spegnimento dei sistemi di climatizzazione e ventilazione non è una misura raccomandata per ridurre la trasmissione del virus, è invece raccomandata la pulizia giornaliera e una sanificazione periodica per le attività. Si allineano dunque alle linee guida dell’OMS, del Ministero della Salute, dell’ISS e dall’Inail.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il virologo Fabrizio Pregliasco chiarisce ulteriori dubbi, ma su alcuni aspetti afferma che non si hanno elementi scientifici per dare risposte.
Ad esempio, non si può stabilire se il virus possa essere in grado di infettare una persona attraverso i droplet rimasti nell’aria in seguito al passaggio di una persona infetta che ha starnutito, parlato o tossito.
Riguardo all’aria condizionata sostiene che, utilizzando impianti industriali a doppia mandata, si immette aria dall’esterno nell’ambiente e si ha quindi un ricambio costante se questi vengono sempre mantenuti accesi. Il flusso di ventilazione può far spostare i droplet, le minuscole goccioline respiratorie, ma dovrebbe farli arrivare al suolo.
In casa invece è sufficiente la pulizia degli impianti e l’aerazione naturale per il ricambio dell’aria. Con la presenza in casa di un malato bisognerà ventilare frequentemente e indossare mascherine protettive oltre al mantenimento delle distanze.
La pulizia accurata e regolare di filtri, prese e griglie di ventilazione è una misura igienica che permette di avere una buona qualità dell’aria interna negli ambienti domestici e di lavoro. Queste componenti hanno infatti il compito di catturare la polvere che, depositandosi, diventa ambiente ideale per la proliferazione di batteri, funghi ed agenti biologici.
Pulire in modo inappropriato queste fondamentali parti degli impianti, utilizzando ad esempio disinfettanti spray direttamente sul filtro, non è una mossa corretta in quanto le sostanze volativi in esso contenute entrerebbero in circolo nell’aria quando l’apparecchio verrà rimesso in funzione.
Le migliori marche di climatizzatori hanno messo a punto dei filtri studiati per semplificare le operazioni di pulizia. MAXA, ad esempio, dispone di una gamma di condizionatori, mono o multisplit, dotabile di filtri agli ioni d’argento e catechina, un composto polifenolico fatto con estratti di tè verde naturale ed altre piante, in grado di precipitare ed inattivare le proteine batteriche. L’azione antibatterica è efficace contro Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
Nel ventaglio di proposte dell’azienda Maxa per edifici residenziali troviamo i condizionatori DC inverter Eco plus R32, per installazioni singole, ed Eco plus multi R32, per installazioni multiple. Prodotti di questo genere sono un’ottima soluzione da proporre per il raffrescamento di abitazioni private. Entrambe le versioni si caratterizzano per le dimensioni compatte e la leggerezza, possono quindi essere installati anche in spazi ristretti. Le unità esterne sono robuste e facili da installare, agevolando così il lavoro dell’installatore. Si tratta di condizionatori molto silenziosi (solo 28 dBA quando impostati alla minima velocità) dotati di diverse funzioni come timer per programmare accensione e spegnimento, tasto Turbo per accelerare il raffreddamento e la funzione sleep da attivare per avere la giusta temperatura anche durante la notte. Rientrano nella classe energetica A+++, per cui il consumo energetico è estremamente ridotto.
La funzione “follow me” grazie al sensore inserito nel telecomando permette di regolare la temperatura in base a quella rilevata nell’ambiente. Inoltre questi condizionatori si possono connettere con il WI-FI per essere gestiti attraverso l’App, utilizzando lo smartphone come telecomando oppure per attivare le funzioni anche quando si è fuori casa. Tutto quello di cui i tuoi clienti hanno bisogno per il massimo confort.