Tra gli incentivi alle imprese, il piano "Transizione 4.0" promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico è uno dei più interessanti degli ultimi anni. Nell'ultima Legge di Bilancio 2022 ci sono delle novità che lo riguardano.
Nato come Piano Nazionale industria 4.0 e messo a punto a partire dal 2017 con l'obiettivo di sostenere tutte le imprese italiane, nelle ultime versioni ha preso il nome di "Piano Nazionale Transizione 4.0”. Si tratta di un credito d’imposta la cui finalità è proprio il supporto alle imprese.
Con questo bonus vengono incentivati gli investimenti finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso agevolazioni fiscali sull'acquisto di beni strumentali nuovi, sia di tipo materiale che immateriale.
Sono agevolati, ad esempio, gli acquisti di beni immateriali connessi come software, licenze, sistemi e piattaforme. Il credito d’imposta ottenuto non viene tassato ed è cumulabile con altre agevolazioni. Ogni imprenditore ha interesse quindi a trovare il modo migliore per sfruttare questa opportunità che gli permette di avviare o migliorare la trasformazione tecnologica e digitale della propria impresa.
Il piano Transizione 4.0 per il 2022 prevede il potenziamento di alcune misure e l'inserimento di altre nuove. I cambiamenti non sono moltissimi poiché le linee guida sono quelle contenute nel bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. Per l'anno 2022 è prevista una riduzione dell'importo del bonus rispetto all'anno precedente.
Per quanto riguarda investimenti ed acquisti funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese le agevolazioni sono prorogate per il prossimo triennio, ovvero fino al 31 dicembre 2025, come riportato nell'ultima Legge di Bilancio (Legge n° 234/2021) al comma 44 dell’articolo 1. Dal 2026 invece ci saranno delle condizioni in più da rispettare. È previsto un calendario con differenti percentuali di agevolazione che vanno a scalare dal 2022 al 2025.
Possono avere accesso ai benefici del piano nazionale Transizione 4.0 tutti i titolari di reddito d’impresa che abbia sede fiscale in Italia. La misura si rivolge ad imprese di qualsiasi forma giuridica, indipendentemente dalla dimensione aziendale e dal settore economico. Le imprese devono essere sane e devono rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro oltre a provvedere correttamente al versamento dei contributi ai propri lavoratori.
Il procedimento per ottenere il bonus transizione 4.0 è piuttosto semplice ma sono necessari degli adempimenti burocratici per formalizzare la richiesta.Occorre presentare infatti la comunicazione al Ministero dello sviluppo economico ed essere in possesso di una perizia asseverata se i beni hanno valore superiore o uguale a 300.000 euro.Inoltre, pena la revoca del beneficio, le fatture per l'acquisto dei beni agevolati devono contenere il riferimento alle disposizioni di legge relative (Art. 1 commi da 1054 a 1058 - ter della Legge n°178/2020, modificata dall Art.1, comma 43 della legge n°234/2021).
A partire dal 2023 non sarà più disponibile il bonus del 6% per gli investimenti sui beni strumentali nuovi ordinari, materiali o immateriali. Tra questi rientrano l'acquisto di mobili, di macchinari o di software che non rientrano nei parametri del "4.0”. Non sarà più finanziato neanche il credito d’imposta concesso per la formazione del personale dipendente per quanto riguarda le competenze relative alla trasformazione tecnologica e digitale 4.0.
