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Kazuyo Sejima, un'architetta perfezionista e amante della semplicità

7 Maggio, 2018
raffaela

Kazuyo Sejima è una delle figure più importati dell'architettura mondiale: una delle maggiori protagoniste femminili di un settore tradizionalmente maschile.

Kazuyo Sejima è nata in Giappone nel 1956 e, insieme a Ryue Nishizawa, ha fondato lo studio SANAA. Grazie ai suoi sforzi e al suo talento, i progetti di quest'architetta infaticabile hanno visto la luce in vari Paesi del mondo. Oggi cercheremo di ripercorrere il percorso artistico e personale di Kazuyo Sejima, un'architetta perfezionista e amante della semplicità.

Kazuyo Sejima ha studiato architettura presso la Japan Women's University. Mentre le altre scuole del Paese si concentrano soprattutto sulle opere maggiori, in questa università progressista si studiano principalmente i dettagli. Forse è stato proprio questo studio minuzioso ad aver contribuito alla delicatezza dei suoi lavori. Il suo concetto di architettura suggerisce di abitare tra materia e astrazione, e i suoi edifici sono delle vere e proprie opere d'arte.

Kazuyo Sejima, un'architetta perfezionista e amante della semplicità

Nel 2010 ha ricevuto il premio Pritzker per l'architettura, il più importante riconoscimento internazionale nel campo dell'architettura.

Saishunkan Seiyaku Women's Dormitory: primo progetto e introduzione allo stile

Anche se il suo percorso era già ben avviato, Kazuyo Sejima aveva sempre agito nell'ombra di Toyo Ito. Tuttavia, mentre lavoravano ad un progetto comune sul quale si accorse di non condividere la sua filosofia, decise di prendere le distanze dal maestro e di avviare la sua personale linea di pensiero. Lo Saishunkan Seiyaku Women's Dormitory di Kumamoto è il suo primo progetto. Questo edificio è una residenza che ospita 80 lavoratrici di una società locale che, durante il primo anno di lavoro, convivono e ricevono formazione. Il progetto ha permesso all'architetta di fare ricerca sia sui diagrammi che sulla società del futuro, e ha infatti deciso di dare priorità agli aspetti della vita in comune: gli spazi di condivisione hanno un peso maggiore rispetto alle camere da letto.

Edilizia popolare: la sfida del progetto di Gifu

In questo progetto dedicato all'edilizia popolare Kazuyo ha dato varie finalità allo stesso modulo: unità abitativa, compositiva e costruttiva. In questo modo si ottengono varie funzioni su una facciata apparentemente continua e un edificio a basso costo, elemento fondamentale per degli alloggi sociali. Il volume è semplice e ortogonale, molto stretto. Ogni cellula abitativa è composta da 3 moduli di 3x4m che fungono da camera da letto, cucina-sala da pranzo e terrazza. L'appartamento base è formato da questi 3 moduli, mentre quelli più grandi ne hanno qualcuno in più. Questo progetto di Gifu è un chiaro esempio della coincidenza tra diagramma e spazio. L'architettura di Kazuyo Sejima è modulare e diagrammatica, non suggerisce una forma definitiva ma una modulazione, e questi edifici ne sono l'esempio perfetto.

Case piccole: quando la forma segue la funzione

Questa casa monofamiliare è una delle opere più famose di Kazuyo Sejima, in cui la forma segue la funzione. Questa massima, usata dal movimento moderno e dal razionalismo, ed è egregiamente condensata in questa casa situata nel centro di Tokyo. Il piano terra occupa solo 36 metri quadrati, si espande in altezza e si stringe poi di nuovo nella parte superiore. Ad ogni livello della casa è stata affidata una funzione diversa per riuscire a sviluppare gli spazi. Per potersi adattare all'uso finale, le dimensioni di ogni piano sono diverse e la forma esterna dell'abitazione è creata dall'unione del perimetro di ogni piano. La facciata non forma quindi un angolo di 90° con il tetto, ma si inclina consentendo di avere visuali diverse dall'interno.

Riflesso come esempio progettuale

Il nuovo Louvre-Lens spicca per l'insieme di riflessi, trasparenze e per la materialità quasi sospesa. Questo nuovo edificio pare sul punto di svanire. L'ingresso è stato pensato come un elemento permeabile e trasparente, da cui si possono vedere i piani inferiori, le aree espositive e la biblioteca. Le sale espositive, invece, sono situate in un volume laterale.

Lusso sottile

La proposta di SANAA per la boutique Dior di Omotesando (Tokyo) è minimal e semplice, in netto contrasto con la filosofia del marchio. È un immenso prisma di vetro e metallo, austero e senza fronzoli, sui cui spicca il rivestimento, elemento che concede un'integrazione visiva tra esterno ed interno. All'interno, invece, emergono gli esperimenti fatti circa la prospettiva (usati poi in altri edifici) come, ad esempio, i camerini: invece di usare gli specchi, l'immagine dell'acquirente viene proiettata in tempo reale. Kazuyo ha accettato di lasciare la sua impronta per un marchio lussuoso, ma ha comunque imposto il suo criterio di praticità ed eleganza.

Il trionfo dell'immateriale

Il piccolo padiglione del Toledo Museum of Art (Stati Uniti) è un modello costruttivo basato sull'equilibrio tra semplicità geometrica spaziale, semplicità materiale e, al tempo stesso, complessità esperienziale. Spicca per la sua radicale immaterialità in quanto è formato da paramenti bianchi e trasparenti. Questo tipo di edificio annulla i limiti tra interno ed esterno. Il vetro temperato dei pannelli è stato sostituito con un modello completamente incolore, che permette quindi di far filtrare il paesaggio verso l'interno incorporandolo con le sale del museo.

Il potere dell'effimero

Il Serpentine Gallery di Londra ospita ogni anno un progetto effimero ma di grande qualità architettonica. Lo studio SANAA di Sejima ha presentato il suo nel 2009. Oltre al rigore dell'esecuzione, spicca l'eleganze dei dettagli. Il punto d'incontro tra gli elementi verticali e il tetto è quasi inesistente: i divisori in acrilico non arrivano fino al soffitto e i pilastri in acciaio perdono la loro definizione quando riflessi sulla superficie orizzontale. Indipendentemente dall'uso, i dettagli e la qualità sono sempre stati i punti di forza di Sejima.

Architettura abitativa organica

Il Rolex Learning Centre di Losanna (Svizzera) è formato da una base rettangolare ma, grazie alle pieghe e alle curve che definiscono gli spazi, la forma finale percepita risulta completamente organica. Queste forme tuttavia non sono casuali, ma sono relazionate agli spazi vitali interni. L'edificio tocca solo leggermente il suolo, ha pochi punti di appoggio visibili e ha uno spazio aperto alla base. Il Rolex Learning Centre è inoltre un edificio altamente efficiente.

L'importanza dell'integrazione nello spazio

Il 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa è una delle opere più spettacolari di Kazuyo Sejima. È integrato nella natura ed è composto da una struttura circolare con un diametro di 110 metri (o poco più). Il bianco dell'interno riflette il paesaggio, presentandolo come un'opera d'arte che cambia a seconda del momento della giornata. La facciata vetrata e curva sembra non avere una porta d'ingresso, creando così un perimetro continuo. La parete trasparente consente di guardare le opere del museo senza dovervi per forza entrare. Kazuyo non ha dimenticato l'importanza di integrarsi nello spazio circostante.

La semplicità del concept

La semplicità del concept è la premessa che spiega la forma del "New Museum" di New York disegnato da SANAA. I "cubi" di varie altezze e dimensioni presenti nell'ambiente circostante sono stati replicati e impilati uno sull'altro. Grazie a piccoli ma significativi spostamenti dei cubi il museo diventa dinamico, le sue forme attraenti e la luce filtra all'interno senza quasi bisogno di finestre. Un concept semplice e chiaro: ecco il segreto di questo e di altri edifici di Kazuyo Sejima.

Ci auguriamo che questo breve excursus tra le opere di Kazuyo Sejima vi spinga a conoscerla meglio. Il suo percorso è ricco di progetti e idee fondamentali per l'architettura del XXI secolo.

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