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Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono e perché sono vantaggiose

30 Novembre, 2022
rossella

Il cambiamento climatico, la crisi energetica in corso e l’inverno in arrivo sono occasioni per riflettere sulle soluzioni per utilizzare al meglio le risorse disponibili. Le comunità energetiche rinnovabili, sono un modo per affrontare questo problema in maniera condivisa. Possono coinvolgere famiglie ed imprese, che insieme riescono più facilmente ad avere accesso a fonti di energia pulita avendo un impatto benefico sull’ambiente.

Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono e perché sono vantaggiose

Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili

Si tratta di associazioni no profit istituite tra diversi membri, sia persone fisiche che imprese, enti territoriali o amministrazioni pubbliche locali, i quali si impegnano a produrre ed utilizzale energia proveniente da fonti rinnovabili. Un aspetto importante di queste iniziativa è la localizzazione per cui tutti i consumatori devono trovarsi in prossimità dell’impianto. Ogni membro della comunità può decidere in qualsiasi momento di non farne più parte.In Italia sono state introdotte nel 2020 con l’entrata in vigore del Decreto Milleproroghe 162/2019, convertito nella Legge n° 8/2020.

Esempi di comunità energetiche rinnovabili

Per capire meglio come funziona sono utili degli esempi pratici. Dopo aver formato l’associazione, un’impresa oppure una scuola può installare un impianto fotovoltaico nella sua proprietà ed i cittadini che fanno parte dell’associazione possono utilizzarla. Altri esempi sono le comunità costituite da un borgo o da un quartiere che possono sfruttare:

  • impianti di proprietà della comunità stessa;
  • impianto messo a disposizione da uno o più membri della comunità;
  • impianto fornito da terzi.

 Per il momento in Italia se ne contano ancora poche, ma il numero è in crescita.

Quali sono i vantaggi economici di far parte di una comunità energetica rinnovabile

I membri di un’associazione di questo tipo possono avere accesso a degli incentivi del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), appositamente previsti grazie alla legge per l’energia condivisa. Questi incentivi riguardano l’energia consumata dai membri nella fascia oraria in cui viene prodotta. L’energia prodotta e non utilizzata invece può essere archiviata grazie a delle batterie di accumulo per un utilizzo successivo. In alternativa, l’energia eccedente può essere venduta al GSE suddividendo i ricavi all’interno della comunità secondo quanto stabilito con un contratto privato. I membri della comunità mantengono la libertà di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica.

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